POMPEI. Imprenditore costretto a pagare ogni mese il pizzo al clan Cesarano, ma -in dieci anni - la rata era passata da 500 euro a 4mila. Arriva la condanna a 9 anni di carcere anche per Luigi Di Martino, alias ’o profeta, uno dei capi del clan Cesarano di Ponte Persica, periferia tra Pompei e Castellammare di Stabia. Arrestato nel 2016, nel corso delle indagini coordinate dalla Dda di Napoli, è venuto fuori tutto il “sistema” del racket imposto ad alcuni imprenditori del settore dei giochi. Prima al bingo, poi anche a chi riforniva i locali di slot ma- chine e videopoker. Ieri mattina, con rito ordinario, si è chiuso il processo di primo grado per Di Martino, unico non giudicato in abbreviato.
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